Sono preoccupati i delegati sindacali – Mario Grieco, Fisascat-Cisl settore Usa-Nato, il segretario generale di Cisl-Fp Giovanni Sainas, e Antonsergio Belfiori, delegato nazionale del Cocer interforze- preoccupati che la base di Capo Frasca possa chiudere, portandosi con se anche l’aeroporto di Decimomannu, strettamente connesso negli aspeti tecnici e economici.
L’aeronautica tedesca che copre il 50% delle spese del poligono è indecisa, non sa se cercare luoghi più adatti alle sue necessità.
Chiaramente si è già scatenanta la bufera di cazzate intorno al fantomatico indotto che porta il poligono di Capo Frasca, infatti la zona circostante è “famosa per un’economia rigogliosa e fiorente”. Tolto questo, che non è niente di nuovo, la cosa interessante è che una parte fondamentale della presenza militare in Sardegna sta pensando di andarsene per motivi suoi, legati alle infrastrutture e altri aspetti tecnici, se a questo si aggiungesse un clima ostile sul territorio….
Nel frattempo le sigle sindacali per discutere sulle azioni “da porre in essere per scongiurare tale disastro” hanno organizzato un’assemblea che si terrà lunedì prossimo, alle 10, di tutto il personale civile che opera nella Base.