Siglato a Cagliari il patto per l’utilizzo dei fondi statali sull’installazione di telcamere in 256 comuni sardi su 377.
I sindaci di Cagliari,Quartu, Sanluri, Settimo, Portoscuso, Nuraminis, Pauli Arbarei e Villamar insieme al Prefetto ed alle forze dell’ordine hanno firmato il patto che prevede 37 milioni dallo Stato e 20 milioni dalla Regione Sardegna.
Le nuove telecamere saranno installate dal prossimo Autunno e saranno direttamente collegate con le FF.OO. che avranno delle password di accesso per il controllo anche in tempo reale.
L’intervista al prefetto Tiziana Giovanna Costantino è interessante : parla di un calo della criminalità ma lamenta la percezione d’insicurezza dei cittadini disquisendo sul controllo e la repressione come dei vantaggi per il vivere comune.
La giunta Zedda non è nuova alla passione per gli occhi elettronici, già dal primo mandato il Sindaco firmò il patto “mille occhi sulla città” per l’installazione di nuove telecamere e ne ha favorito e incentivato l’utilizzo per tutti gli atti cosiddetti vandalici nelle vie della città.
L’aumento di controllo e repressione incarna perfettamente la spinta legalitaria che proviene dalle politiche nazionali, Minniti disse “sicurezza è libertà”, e dai cittadini sempre piu’ protesi alla denuncia e alle infamate specie per la salvaguardia dal cosiddetto degrado e per questa percezione di insicurezza che non ha nessun nemico preciso ma resta appunto una percezione, quasi una paranoia.
Ora per resistere ai freddi occhi elettronici non resta che coprirsi bene.