Archivi del mese: Maggio 2018

OCCHI SULLE CITTA’

Siglato a Cagliari il patto per l’utilizzo dei fondi statali sull’installazione di telcamere in 256 comuni sardi su 377.

I sindaci di Cagliari,Quartu, Sanluri, Settimo, Portoscuso, Nuraminis, Pauli Arbarei e Villamar insieme al Prefetto ed alle forze dell’ordine hanno firmato il patto che prevede 37 milioni dallo Stato e 20 milioni dalla Regione Sardegna.

Le nuove telecamere saranno installate dal prossimo Autunno e saranno direttamente collegate con le FF.OO. che avranno delle password di accesso per il controllo anche in tempo reale.

L’intervista al prefetto Tiziana Giovanna Costantino è interessante : parla di un calo della criminalità ma lamenta la percezione d’insicurezza dei cittadini disquisendo sul controllo e la repressione come dei vantaggi per il vivere comune.

La giunta Zedda non è nuova alla passione per gli occhi elettronici, già dal primo mandato il Sindaco firmò il patto “mille occhi sulla città” per l’installazione di nuove telecamere e ne ha favorito e incentivato l’utilizzo per tutti gli atti cosiddetti vandalici nelle vie della città.

L’aumento di controllo e repressione incarna perfettamente la spinta legalitaria che proviene dalle politiche nazionali, Minniti disse “sicurezza è libertà”, e dai cittadini sempre piu’ protesi alla denuncia e alle infamate specie per la salvaguardia dal cosiddetto degrado e per questa percezione di insicurezza che non ha nessun nemico preciso ma resta appunto una percezione, quasi una paranoia.

Ora per resistere ai freddi occhi elettronici non resta che coprirsi bene.

 

Trentino – incendiati mezzi militari

Apprendiamo da numerosissimi siti di informazione che nella notte fra il 26 e il 27 maggio un attacco incendiario ha distrutto 7 mezzi dell’esercito all’interno della caserma di Roverè della Luna. Questa la descrizione della notizia fatta da fanpage.it:

Grave episodio nelle scorse ore in Tentino dove ignoti si sono introdotti in una caserma militare dell’esercito a Roveré della Luna, località della provincia di Trento ai confini con l’Alto Adige, appiccando il fuoco ad alcuni mezzi che sono andati distrutti. I danneggiamenti, avvenuti nella notte tra sabato e domenica, secondo i carabinieri che indagano sul caso, sono di probabile matrice terroristica. Un gruppo di persone, al momento ignote, hanno preso di mira la struttura militare ex poligono e ora  usata per addestramento dall’esercito, accanendosi in particolare sui mezzi del Genio Guastatori  che erano parcheggiati  all’interno. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, le fiamme sarebbero state appiccate intorno alle 2.30 di notte, interessando prima  una betoniera e  poi altri sette mezzi militari dell’esercito ma ad uso civile che son stati pesantemente danneggiati dall’incendio.

Dopo l’allarme, sul posto sono accorsi i vigili del fuoco che sono riusciti a contenere le fiamme evitando che si propagassero ad altri mezzi ospitati nella caserma. Fortunatamente non ci sono stati feriti. Secondo i carabinieri, che indagano sull’episodio non ci sarebbe ancora alcuna rivendicazione del gesto ma si sospetta che gli autori siano di area anarchica ed antagonista anche se si ignora quale fosse l’intenzione degli attentatori. Al momento il reato ipotizzato dalla Procura della Repubblica di Trento è di condotte con finalità di terrorismo.  La caserma di Roverè della Luna era salita alla ribalta delle cronache circa un anno fa, quando venne individuata dal ministero dell’Interno per allestire il centro permanente dei rimpatri per i migranti ma poi il progetto sfumo per il no del ministero della difesa, proprietario dell’immobile. Una ferma condanna del gesto è stata espressa dal presidente della Provincia, Ugo Rossi, che ha commentato: “Atti come quello di stanotte sono al di fuori del vivere civile e vanno condannati con fermezza, si tratta proprio di stupida incoscienza e totale irresponsabilità”.

cieRovereluna

 

PERLE RARE

Dai giornali arriva una notizia a dir poco strana,nei tempi in cui viviamo.

Un abitante di Mamoiada ,possessore di alcune telecamere, rifiuta di fornire alle forze dell’ordine le immagini che avrebbero ripreso due ragazzi mentre svaligiavano una casa. La polizia lo accusa di favoreggiamento.

Al giorno d’oggi in cui sicurezza viene confusa con libertà e in cui le telecamere sono ad ogni angolo di strada, suona strano sentire un rifiuto del genere e fa tornare un pò di fiducia nelle persone.

Il pericoloso ricorso alla legalità come valore fa si che le infamie siano sdoganate come un atto di giustizia e vengano così premiate e incensate da istituzioni e mass media.

La non accettazione dell’illegalità come pratica consona alle condizioni di disagio risuona sempre piu’ spesso, specie tra i giovani che, formati dalle scuole del capitale,  vedono nell’inosservanza delle regole una vera e propria minaccia sociale.

La sicurezza e il suo macchinario di repressione e controllo sono il vero pericolo.

 

Immagine

Ciclo incontri Black Panthers

In preparazione all’arrivo in Sardegna di Silvia Baraldini, che farà un incontro a cagliari l’8 giugno e uno a sassari il 10, questo sabato c’è una prima iniziativa sull’argomento. Dalle 18 a sassari al circolo Tirrindò ci sarà una serata organizzata da BANDULERA  Atobia Feminista.

Qui di seguito i manifesti delle tre iniziative:

IMG_5382

 

 

 

 

 

 

 

locandina_8 giugno 2018

IMG_5381

Nuovi attacchi repressivi a Torino

Settimana di attivismo frenetico dalle parti della questura torinese. Infatti in pochi giorni è stata notificata una nuova richiesta di sorveglianza speciale per un compagno, mentre ieri ben sei divieti di dimora sono stati notificati ad altrettanti compagni e compagne (in realtà pare che non siano proprio sei le notifiche andate a buon fine).

A loro va tutta la nostra solidarietà e vicinanza.

p.s. i nostri giornali locali hanno vantato l’operato efficiente della DIGOS cagliaritana che è riuscita nell’ardua impresa di notificare uno dei sei divieti proprio qui a Cagliari a un compagno venuto per una delle presentazioni di questa settimana. Non che ci interessino gli scambi di veline e favori fra pennivendoli e sbirri, però è sempre piuttosto educativo vedere come sono i rapporti tra queste due professioni apparentemente molto diverse e distanti. E poi c’è ancora qualcuno che osa scrivere che è sbagliato mandare via i giornalisti…vero Roberto Loddo?

Per chi volesse approfondire le notizie vi consigliamo questi link di Macerie:

https://www.autistici.org/macerie/?p=33173

https://www.autistici.org/macerie/?p=33169

IN…SICUREZZA

Alcuni abitanti delle “palazzine degli sbirri” a Sant’Elia, quartiere popolare cagliaritano, hanno subito diversi attacchi alle auto e ai giochi dei bambini. Incendi, lanci di oggetti e altri atti cosiddetti vandalici lasciano polizia e familiari nello sconcerto.

Sui giornali compare la notizia e non tarda ad arrivare la risposta dei sindacati di polizia, Uil polizia in primis insieme all’associazione EQUILIBRIO SICUREZZA.

A grande richiesta si rispolvera uno strumento tanto caro alla giunta comunale del sindaco Zedda : le telecamere. Le povere vittime chiedono alla giunta, alla Prefettura ed ai loro colleghi di installare delle telecamere che coprano i civici dall’uno al 15 di via Pigafetta per l’insostenibile situazione.

La costruzione dei palazzi adibiti ai poliziotti è una mossa vecchia per garantire nel quartiere una presenza sbirresca nell’ottica di creare accettazione nei confronti delle forze dell’ordine e garantirsi un punto fermo “legale” in un quartiere cosiddetto problematico. Avere dei poliziotti come vicini di casa evidentemente non genera sicurezza ma tanta voglia di divertirsi con chi ogni giorno serve lo Stato nel reprimere gli sfruttati.

Ora vedremo cosa partoriranno le menti attente di giunta e questura per mettere un freno al divertimento contro la polizia.

Dalla sicurezza all’in…sicurezza almeno per le divise.

redim

Primo grado per Paolo, Walter e Aldo

Martedì 31 ottobre 2017 il nostro compagno Paolo insieme ai suoi due complici fu arrestato immediatamente dopo aver rapinato un ufficio postale in un quartiere periferico di Cagliari.

La settimana scorsa si è svolta l’udienza di primo grado del processo con rito abbreviato. Il PM ha chiesto 10 anni a testa, il giudice li ha ridotti a 6 per Paolo e 8 per Walter e Aldo (su di loro pesava la recidiva). Da più di sei mesi sono rinchiusi nel carcere di Uta, stanno tutti abbastanza bene. Entro 90 giorni verranno pubblicate le motivazioni della sentenza e a quel punto gli avvocati capiranno cosa fare. Vi terremo aggiornati.

Riportiamo lo stesso pensiero che pubblicammo nei giorni successivi all’arresto: a loro va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Non sappiamo i motivi che li hanno spinti a fare questa scelta, e non ci interessano. Sappiamo che chi si organizza per prendere allo Stato e ai padroni quel che gli serve, fa bene, sempre.

Dalla parte di chi non piega la testa.

Prossimi appuntamenti

Ora lo annunciamo, poi ve le ricorderemo, DA NON PERDERE!!!locandina_8 giugno 201831928568_525416957856122_7147316310622339072_n

Immagine

garituttattornoWEB