Archivi del mese: febbraio 2017

Altri decreti penali di condanna – AGGIORNATO

Stamattina sono stati notificati altri decreti penali di condanna,  a pochi giorni dall’ultima tornata. Questa volta si tratta di fatti risalenti all’estate scorsa quando fu interrotto all’università di Cagliari un seminario di marina militare e saras sull’inquinamento. Diversi compagni e compagne entrarono nell’aula magna della cittadella e appena iniziato il seminario iniziarono a contestarlo.

AGGIORNAMENTO: i condannati del decreto penale di condanna per l’interruzione del seminario in cittadella sono 17, i reati contestati sono violenza privata aggravata e in concorso. Tutti sono condannati a un mese di galera tramutato in un’ammenda di 11.250€, pena che gode della sospensione condizionale, PER TUTTI E TUTTE, cioè nessuno dovrà pagarla.

Attraverso gli avvocati della Cassa per le spese legali antimilitariste ieri sono state fatte le prime opposizioni al decreto, che con buone probabilità determineranno l’apertura di un processo.

Dalla settimana prossima inizieranno le attività di solidarietà e benefit, vi aggiorneremo.

Questo il racconto della giornata:

https://nobordersard.wordpress.com/2016/07/06/interrotto-seminario-della-marina-militare-alluniversita-di-cagliari/

Massima solidarietà a tutti gli imputati

seguiranno news

NON LASCIARE IN PACE CHI VIVE DI GUERRA

 

Assemblea in solidarietà con i condannati per diffamazione

ASSEMBLEA IN SOLIDARIETÀ CON I
CONDANNATI PER DIFFAMAZIONE

DAL MEDICO PRIMARIO (DOTTOR TURRI) RESPONSABILE DELL’UCCISIONE
DI GIUSEPPE CASU NEL REPARTO DI PSICHIATRIA DELL’OSPEDALE S.S.
TRINITÀ DI CAGLIARI

Il 26 Ottobre 2016, a dieci anni dalla sua morte, l’interminabile vicenda
processuale legata all’uccisione di Giuseppe Casu è giunta alla sua assurda e
grottesca conclusione: tutti innocenti i responsabili dell’assassinio di quest’uomo,
unici colpevoli le/i militant* antipsichiatric* che hanno osato sollevare il caso.
Assolti in primo grado, a Giugno 2014, hanno poi dovuto subire il processo
d’appello, su richiesta del procuratore generale, e sono stati condannat* a pagare
una multa e a rinfondere fantomatici “danni” al dottor Turri, responsabile del
reparto in cui Giuseppe Casu è stato ucciso, nel Giugno 2006.
Il messaggio è chiaro, sulla tragica vicenda di Giuseppe Casu va messa una
pietra tombale, i responsabili, tutti inseriti nelle schiere dei poteri forti locali, non
ammettono critiche.
Noi invece siamo sempre stati di parere opposto, per tutta la durata dei processi
non abbiamo mai smesso di denunciare l’accaduto e anche questo ennesimo
sopruso sarà l’occasione per continuare a farlo.
Facciamo sentire la nostra solidarietà e sosteniamo, anche economicamente, le/i
militanti che hanno subito questa assurda condanna; vediamoci per confrontarci e
discutere delle prossime azioni da intraprendere:

VENERDÌ 3 MARZO 2017 alle ore 19:00

alla BIBLIOTECA AUTOGESTITA DI ZARMU (BAZ)
VIA S. GIACOMO 117 – CAGLIARI

Contro le sevizie psichiatriche di ieri e di oggi, chi tace è complice.

Solidarietà per gli antimilitaristi e le antimilitariste

Di seguito il comunicato della Rete Nobasi e della Cassa per le spese legali sui decreti penali di condanna:

“Avantieri, 22 febbraio 2017, ad un compagno è stato notificato un decreto penale di condanna per l’ingresso nel poligono di Capo Teulada del 20 dicembre 2014. Il procedimento riguarda altre cinque persone alle quali, ad oggi, non è ancora stato notificato nulla.

Quella mattina circa settanta persone si erano trovate nei pressi di Porto Tramatzu e, passando dalla spiaggia, erano entrate nella zona militare attraverso un punto non recintato e mal segnalato. All’interno del poligono la Brigata Sassari si addestrava per partire verso Mogadiscio nel febbraio del 2015.

Questa è stata una delle prime azioni di disturbo della Rete No Basi né qui né altrove. Dopo due anni i giudici vengono a chiedere il conto, commutando la pena di un mese di detenzione in una sanzione di 7500 euro (250 euro al giorno).

Una notifica che non ci stupisce e che sicuramente rafforza la nostra idea … chi vive di guerra non va lasciato in pace!
Solidarietà ai compagni e alle compagne colpite dalla repressione!

Rete No Basi né qui né altrove
Cassa per le spese legali contro l’occupazione militare”

DSV al porto canale

Ieri diversi tir della DSV erano al porto canale di Cagliari.

Chi è la DSV? E’ una multinazionale danese che opera dal Giappone al Sud Africa, e ha da poco rilevato la Saima Avandero, facendone il settore di trasporto del materiale bellico. La Saima infatti ha contratti con diversi stati, fra cui l’Italia, per il trasporto di mezzi militari e di materiale esplosivo. Le dotazioni in possesso di questa ditta l’hanno resa particolarmente appetibile anche per l’industria bellica privata, ad esempio la RWM di Domusnovas utilizza i tir della Saima per spostare i carichi di bombe per le strade della Sardegna, per fare questo li fa addirittura arrivare dallo stivale.

Probabilmente i tir avvistati ieri trasportavano tutt’altro che bombe o esplosivi.

E’ comunque importante tenere gli occhi ben aperti e continuare a studiare, per scoprire come è composta la piramide delle complicità commerciali e logistiche di cui si avvalgono le industrie della morte e come funziona. Per poter così immaginare i migliori luoghi e momenti dove intervenire.

9 marzo – Presidio al tribunale di Cagliari in solidarietà con Davide

SOLIDARIETA’ A DAVIDE, SOLIDARIETA’ AI PRIGIONIERI IN LOTTA.

Giovedì 9 Marzo si svolgerà al tribunale di Cagliari l’ennesimo capitolo della vicenda giudiziaria di Davide, un nostro compagno da anni prigioniero nelle carceri dello stato italiano.

Poco ci interessano le argomentazioni di giudici, sbirri o secondini, non andremo lì per sentire quello che questi aguzzini hanno da dire, saremo presenti quel giorno per non far sentire Davide solo, per dimostrare a chi prova in ogni modo a spegnere il suo spirito ribelle e la sua voglia di lottare, che Davide non è solo, che le lotte che porta avanti dentro il carcere hanno eco anche fuori da esso, che i suoi compagni e le sue compagne non si sono dimenticati di lui, anzi. 

Davide è ora prigioniero nel carcere di Agrigento, una carcerazione punitiva, lontano dalla sua terra e dai suoi cari. Alla distanza geografica si è unita per lungo tempo anche una condizione carceraria particolarmente dura, cioè quella del 14 bis (un decreto dell’ordinamento carcerario che prevede che se il detenuto pone in essere dei comportamenti che a detta della direzione possano in qualunque modo “compromettere la sicurezza della struttura, ovvero turbano l’ordine degli istituti”, egli può essere sottoposto ad un regime di sorveglianza particolare) che da qualche tempo è stato sospeo e sostituto con la più leggera sorveglianza, cioè un controllo particolare sul comportamento, con possibilità di aggravamento..  

Davide fu trasferito in sicilia in seguito alla partecipazione attiva a una rivolta dentro il carcere di Buoncammino nel 2013, da allora l’hanno sballottato punitivamente per vari carceri siciliani, facendogli pagare a caro prezzo le sue idee, i suoi rapporti con compagni e compagne dentro e fuori, e la sua grande voglia di libertà.

Per chi volesse scrivergli l’indirizzo è: Davide Delogu Casa Circondariale Contrada Ippolito, 1 – 96011 Augusta (Siracusa)

Per fargli sentire ancora una volta la nostra solidarietà e il nostro affetto ci vediamo al tribunale di Cagliari, in piazza Repubblica, GIOVEDI’ 9 MARZO DALLE 9.00.

DAVIDE LIBERO,

TUTTE LIBERE,

TUTTI LIBERI.

FUOCO ALLE GALERE.

Cassa antirepressione sarda

p.s. chi volesse approfondire trova a partire dagli articoli dell’estate 2013 diversi articoli su Davide

Calendario delle esercitazioni militari in Sardegna nel primo semestre del 2017

https://nobasi.noblogs.org/post/2017/02/15/calendario-delle-esercitazioni-primo-semestre-2017/

Nel link troverete l’allegato.

 

Tir della Ter.Roma al porto di Cagliari

Ieri sera almeno un tir della Ter.Roma era nel porto di Cagliari, probabilmente pronto ad imbarcarsi, ormai vuoto, in uno dei carghi notturni che partono verso Civitavecchia. Per chi non lo ricordasse, la Ter.Roma è una ditta che da anni vince l’appalto per i trasporti militari, cosa di cui si vanta alquanto nel suo sito: http://www.terroma.it/  In Sardegna non è raro avvistare i suoi tir che fanno su e giù per la s.s.131, ma specialmente sulla s.s.125 diretti al PISQ. E’ proprio il poligono più grande d’Europa a usufruire più spesso dei servizi della ditta romana, in passato sono stati anche visti al porto di Sant’Antioco, usati per trasportare i mezzi cingolati al poligono di Teulada.

Occhi aperti, e ricordatevi che se vedete un tir con nei teloni o nelle portiere la scritta Ter.Roma, quello è un complice della guerra.

Domenica di ordinaria repressione

Ieri pomeriggio, domenica 12 Febbraio, un compagno è stato fermato mentre tornava a casa dopo un pranzo al poetto. Una volante della polizia gli si è affiancata sulla sinistra intimandogli l’alt a colpi di clacson, senza nessun apparente motivo. Dopo aver fatto un veloce, quanto inutile, controllo ai documenti (come al solito dicendo che si trattava di un normalissima e casuale… operazione di polizia)  gli sbirri hanno voluto controllare cosa ci fosse in macchina, ancora carica dei materiali di lavoro appena concluso. Cercavano una scusa per continuare a rompere i coglioni, un coltello da cucina si è rivelato perfetto allo scopo. La vicenda a quel punto si è spostata in questura, dove la macchina è stata controllata da cima a fondo, il compagno perquisito, identificato alla scientifica (foto segnaletiche e impronte digitali) e denunciato. Il tutto è durato circa tre ore.

Che gli sbirri siano dei gran pezzi di merda lo sappiamo, che lo siano tutti, pure, non dobbiamo dimenticarlo mai.

Lanusei incendiate due macchine della polizia locale

Oggi l’unione sarda riporta la notizia di un attacco incendiario che nella notte ha distrutto due auto della polizia locale di Lanusei. Le macchina erano custodite nel cortile della sede del comando. Non vi sono informazioni riguardo un possibile movente.foto_566793_550x340

“Tempo di guerra” numero 2

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