Archivi del mese: dicembre 2019

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Presentazioni del secondo numero di Nc’at Murigu

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P.s. scusate per l’errore!!! Su Tzirculu è in via molise 58, non 64.

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Chiamata e programma della Fiera dell’Editoria Sovversiva (24-25-26 gennaio)

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Fiera dell’editoria sovversiva, Cagliari 24/25/26 Gennaio 2020

con un approfondimento dedicato alla pubblicistica e alla propaganda.

Da sempre le riviste, i giornali e altre forme di propaganda delle lotte e delle idee sovversive sono state perseguitate da tutti i regimi. Rese clandestine, messe fuori legge o al bando, sequestrate da polizia e giudici, non hanno comunque mai cessato di esistere.
Se questa vi sembra storia antica, storia che puzza di ventennio vi sbagliate!

Nel 2019 si sono susseguite tre operazioni repressive contro diverse realtà di lotta in giro per lo Stato italiano: “Scintilla” a Torino, “Renata” a Trento e “Lince” in Sardegna, che seppur in maniera differente presentano un tratto simile: l’attacco agli strumenti editoriali e di propaganda di cui queste realtà si dotano, attribuendo ad essi un ruolo centrale nell’indagine. Per i redattori sono state emesse denunce e arresti, ma non è certo una novità di quest’anno.

Questa attenzione e seguente repressione dello Stato, dimostra che la propaganda riveste ancora un ruolo potenzialmente “sovversivo”: costruire una narrazione, un’analisi, una cronaca differenti da quelle mainstream è un aspetto che spaventa il potere, impegnato più che mai a coprire le nefandezze perpetrate ogni giorno sotto forma di guerre, devastazioni ambientali, respingimenti e così via. Resistere contro questi attacchi che tendono a togliere alcuni fra gli ultimi strumenti di chi lotta ci sembra quanto mai doveroso.

Oltre a queste riflessioni ci sembra evidente come negli ultimi tempi l’editoria indipendente (sia cartacea che online) sia in difficoltà anche per altri motivi, e quella legata ai movimenti e alle lotte non fa eccezione. Vari progetti hanno chiuso i battenti, pochi si sono sostituiti, quelli esistenti che resistono faticano ad avere una cadenza regolare e frequente, stritolati dall’invasione incontrollata di news e tweet che inondano la nostra vita, ma che la caratterizzano di banalità, falsità e superficialità, dando quell’aria di obsoleto alle pubblicazioni periodiche cartacee, magari di analisi o approfondimento.

Per questo motivo abbiamo deciso proprio adesso di organizzare una fiera dell’editoria sovversiva concentrandoci sulla propaganda e sulla pubblicistica. Per stare dalla parte di chi scrive e pubblica per dar voce alle proprie idee e non al soldo del mecenate di turno, nonostante incorra nel rischio di denunce, querele o arresti.

La Fiera dunque sarà un luogo in cui non solo si racconterà l’esperienza di vari progetti editoriali del passato e di alcuni esistenti, ma potrà anche essere l’occasione di discutere su vari argomenti legati all’importanza delle pubblicazioni, a nuove forme di propaganda e comunicazione. Vorremmo riuscire a creare dei momenti dove le esperienze si confrontino, si critichino e attraverso i quali collettivamente – non solo tra redattori – si possano porre le basi per rilanciare una difesa e una maggior diffusione della propaganda e della pubblicistica sovversiva.

Compagne e compagni di Cagliari

Programma:

 

Venerdì 24 Gennaio:

Apertura della Fiera, presentazione del programma.

Dalle 17: “Panoramica sull’editoria, la pubblicistica e la propaganda del passato recente, esperienze a confronto”.

Sabato 25 Gennaio:

Il presente: il ruolo della pubblicistica – la repressione

Dalle 10: presentazione di vari progetti indipendenti: mensili, centri di documentazione, periodici, case editrici.
Dibattito sulla crisi e le prospettive dell’editoria indipendente attuale.

Pranzo

Dalle 15: “La propaganda sotto attacco; l’importanza della propaganda nelle lotte” – “Ruolo dato agli strumenti di propaganda all’interno delle operazioni Scintilla, Renata e Lince” a seguire dibattito.

Presenti banchetti di distribuzione e diffusione di materiali storici di propaganda.

Domenica 26 Gennaio:

Le prospettive

Dalle 15: “Come rilanciare la propaganda? Quali nuovi strumenti possiamo adottare? Quali non possiamo assolutamente perdere?”

Ore 19: aperitivo benefit


La fiera si svolgerà presso l’Officina Autogestita Kasteddu, viale Monastir 11a, Cagliari.

I pranzi e le cene benefit serviranno a coprire le spese organizzative e a finanziare il centro di documentazione dell’Officina.

Sono benvenute le distro di libri, riviste e altro materiale cartaceo.

Per le news seguite nobordersard.wordpress.com

Per info scrivete a nobordersard2016@gmail.com

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KONTRA IS PRESONIS, NISHUNU EST SOLU

Inizia il tour di presidi in solidarietà a chi è detenuto nelle carceri sarde.

Qui da noi in Sardegna le carceri sono fuori dalle città, lontane dagli occhi dei cittadini “normali”, lontane dalla vita quotidiana di chi ci potrebbe passare vicino per andare a scuola o al lavoro.

È più che mai fondamentale accorciare le distanze che ci separano da chi è rinchiuso in queste strutture infami, in cui pestaggi e vessazioni sono all’ordine del giorno.

Facciamo sentire la nostra solidarietà.

Non lasciamo soli i detenuti.

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È uscito il secondo numero di Nc’at Murigu

Per copie, presentazioni o altre info scrivere alle seguenti mail
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KUNTRA SA PREPOTENTZIA DE S’ISTADU, FEUS KUMENTE S’ORTIGU

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Formato stampa: S’ortigu

SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE DI TRENTO E ROVERETO

e siamo ancora qua…eh già”

Questo pomeriggio saremmo voluti essere molto distanti dalla nostra città e dalla nostra isola, in un luogo tetro come un tribunale, ma non uno a caso, quello di Trento. Saremmo voluti essere lì al fianco dei compagni e delle compagne che in questi lunghi mesi hanno tenuto botta ad una pesantissima operazione repressiva. Saremmo voluti essere lì per vedere i nostri compagni e compagne che ci sono state portate via da carceri e misure domiciliari.

In questo momento, appreso l’esito della sentenza, siamo più felici ma i nostri cuori sono ancora pesanti. Felici perché ora sappiamo quando potremo riabbracciarli, appesantiti perché avremmo voluto per tutti e tutte che fosse stato oggi.

Nonostante questo briciolo di gioia noi non dimentichiamo.

Non dimentichiamo le microspie affianco ai letti, le telecamere nelle cucine, le pistole, le porte sfondate e le case sotto sequestro.

Se con questo pensavano di intimidirci, di ridurre le nostre ambizioni, si sbagliano.

Supereremo le difficoltà, riabbracceremo chi adesso non possiamo abbracciare e ritorneremo presto o tardi sui sentieri e sulle barricate delle nostre lotte.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà incondizionata a tutti gli indagati dell’operazione Renata e a tutti i compagni di Trento e Rovereto, li abbracciamo restituendo tutto l’affetto che in questi anni abbiamo ricevuto. Proprio per questo pensiamo di poterci permettere di rubargli uno slogan che ben riassume ciò che pensiamo delle compagne e dei compagni inquisiti: «se sono innocenti hanno tutta la nostra solidarietà, se colpevoli ancora di più».

Assemblea per l’Autodeterminazione

Cagliari, 5 dicembre 2019

Udienza per la Sorveglianza Speciale rinviata al 28 gennaio

Stamattina era prevista l’udienza per l richiesta di Sorveglianza Speciale dei nostri 5 compagni, indagati per 270bis (associazione eversiva con finalità di terrorismo). Per non lasciarli soli, da tempo si voleva fare un presidio, poi chiamato come parte delle Tre Giornate Antimilitariste.

Tuttavia i tribunali di tutta Italia e in Sardegna hanno visto, a partire da lunedì 2 dicembre, uno sciopero degli avvocati per protestare contro la nuova legge sulla prescrizione. Questo ha fatto sì che l’udienza di oggi non si tenesse.

La commissione di giudici ha quindi fissato il rinvio al 28 gennaio 2020, in Corte d’assise.

 

Comunicato di solidarietà dalla Cantoniera Occupata

Tratto da Passamontagna

Solidarietà con gli/le indagati/e dell’operazione Lince

Il 18 settembre la procura di Cagliari ha chiuso le indagini che riguardano la lotta antimilitarista condotta in Sardegna negli ultimi anni.

Sono indagate 45 persone: vengono loro contestati fatti specifici inerenti a cortei in città, azioni contro poligoni e basi militari, violazioni di fogli di via, ecc., in sostanza pratiche di lotta che in quel territorio hanno dimostrato incisività e hanno raccolto il sostegno di molti individui e realtà.

Per 5 persone tra loro è stata richiesta l’accusa di 270bis, vale a dire associazione sovversiva con finalità di terrorismo. Il PM Guido Pani ha chiesto per le stesse la sorveglianza speciale.

La sorveglianza speciale è un po’ come se avessi un gps addosso. In ogni momento, le guardie possono accertarsi della tua posizione, e per di più sei costretto tu stesso a dare loro questa informazione. Ti isola, cambia le tue abitudini, preclude gli spazi che di solito frequenti e sopratutto le persone con cui condividi l’amicizia, le lotte, l’amore. Ti rende carceriere di te stesso. Oltre ad essere una misura repressiva che stravolge la vita di chi vi è sottoposto, offre alla controparte possibilità di controllo enormi.

Le accuse di 270bis e la sorveglianza speciale sono strumenti repressivi sperimentati e affinati negli anni sulla pelle di chi lotta. Le procure e i loro sbirri vorrebbero sdoganare sempre più facilmente tali strumenti, con il pretesto della presunta pericolosità sociale di chi si oppone ad un sistema marcio e volto a proteggere gli equilibri che ne garantiscono la sopravvivenza.

Mentre da un lato sono salvaguardati gli interessi delle compagnie che come la RWM, come la Bahri, lucrano sul business della guerra, dall’altro lo stato si scaglia sulle persone che vi si oppongono in prima persona cercando di versare un po’ di sabbia negli ingranaggi della ben oliata macchina militare, mostrando il suo vero volto violento ed opportunista. Guai a chi si oppone in maniera auto-organizzata alle logiche di sfruttamento di questo sistema e al suo braccio armato: gli eserciti e l’apparato bellico-industriale di cui sono espressione!

Se le città sono un fertile terreno di sperimentazione dei dispositivi di controllo avanzato derivati dalle tecnologie belliche, quali telecamere intelligenti, microfoni di intercettazione ambientale e sensori di ogni tipo, anche le valli e le montagne in cui viviamo sono pesantemente investite dall’economia della morte: dalle esercitazioni militari su territori che in alcuni momenti dell’anno vengono addirittura resi inaccessibili al passaggio, alla diffusione ancora sperimentale della tecnologia 5G, alla sempre più ingombrante presenza di uomini in divisa su tutto il territorio, alla frontiera insanguinata dove lottiamo.

Ci sentiamo quindi complici e vicini a chi coglie queste contraddizioni e sceglie di farci fronte in prima persona. nel tentativo di liberarsi dalla spazzatura militare, dal suo mercato di morte, degli stati di cui è protezione.

solidarietà ai compagni e alle compagne colpite dalla repressione!

Alcune e alcuni compagn* della casa cantoniera occupata