Archivi del mese: giugno 2013

NO CIE – NO PRIGIONI- iniziativa in Piazza

Nobordersard invita all’iniziativa:

Riflessioni su repressione e controllo in Sardegna.
 
Venerdì 5 Luglio dalle 18.00 in Piazza Costituzione
mostra incontro sulla riapertura del CPA/CIE di Elmas e sulla 
prossima apertura di quattro prigioni in Sardegna.
 
Momento informativo alle 19.30.
 
Pochi giorni fa è stato riaperto il CPA-CIE di Elmas, ossia la prigione dei migranti, in questo momento ci sono circa 230 prigionieri africani, sbarcati a Lampedusa e trasferiti qua per questioni di spazio.
I “centri” per migranti nati alla fine degli anni 90 con la legge Turco -Napolitano si portano dietro una lunga scia di soprusi, pestaggi, maltrattamenti e vessazioni. Negli anni hanno anche cambiato nome (CPT, CPA, CIE, CARA, CPSA) ma non è cambiata la sostanza.
Negli ultimi anni le condizioni di vita inaccettabili e le lunghissime detenzioni hanno portato a grandi rivolte dentro i CIE, culminate in grandi fughe di massa, distruzione dei centri ma anche ritorsioni e pestaggi da parte dei secondini.
In tutta Italia e Europa da quando esistono i “centri” si sono sviluppate varie forme di opposizione, resistenza e solidarietà, anche a Cagliari per diversi anni ci sono state iniziative prima contro l’apertura e poi di informazione e opposizione.
Questi lager devono chiudere. Quello di Elmas ha appena riaperto, cosa facciamo?

Assemblea No Radar

Domenica 30 Giugno ore 18:30 presso il C.s.o.a. Pangea a Porto Torres si terrà la prima assemblea pubblica contro l’installazione di un nuovo Radar nel parco nazionale dell’Asinara.

Interverranno:

*Ing Coraddu (esperto sugli effetti nocivi delle onde elettromagnetiche)

*Comitato No Radar Olbia.

L’invito è esteso a tutti i cittadini di Porto Torres, a tutti gli interessati e solidali.

Ora e sempre NORADAR.

Buoncammino: in cella corde e coltelli, gli agenti sventano un tentativo di fuga

Dall’Unione on line di oggi:

Dentro la cella, nel carcere di Buoncammino, tutto l’occorrente per un’evasione.

Sono stati gli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Buoncammino a scoprire, durante una perquisizione all’interno di una cella occupata da quattro detenuti, il materiale per l’evasione.

Cavi d’acciaio in grado di tagliare qualsiasi tipo di metallo, un coltello, metri di corda e cavi elettrici. Una fuga clamorosa dal carcere sventata dall’intuito degli agenti.

La scoperta all’interno della stanza numero 17 della sezione maschile, nel braccio destro. Un agente ha notato un foro più grande del solito nella bomboletta del gas (tipo da campeggio), che i reclusi utilizzano per scaldare il cibo. Il sospetto si è trasformato in certezza quando dalla bomboletta, agitata dal poliziotto, si è sentito chiaramente un rumore metallico. All’interno due cavetti di acciaio in grado di segare il metallo delle sbarre con facilità. Tra i materassi e le suppellettili gli agenti hanno trovato anche una corda rudimentale fatta con strisce di tessuto,.

ZTL, ma per chi?

In questi giorni infuria la polemica sui tavolini in Piazza San Sepolcro, sullo spazio pubblico venduto ai privati e sull’impossibilità per bambini e bambine di giocare per strade nelle afose serate estive. Tralasciando in questo momento le ragioni o meno della polemica vale la pena riportare un piccolo fatto di cronaca.

Proprio ieri sabato 22 Giugno nella piazza della discordia è stato celebrato un matrimonio, gente elegantissima, riso, applausi e…due mercedes. Ebbene si durante la cerimonia e a festeggiamenti finiti due enormi Mercedes sono rimaste parcheggiate in Piazza San Sepolcro. Solo verso le sette e mezza gli elegantissimi autisti hanno deciso di andarsene passando in mezzo a tutta la gente di piazza Savoia e poi spostando i paletti della Ztl. Prepotenza allo stato puro. Poltrone, cocktail a 8 € e ora anche mercedes…Più che sottratta piazza San Sepolcro sembra comprata, un pò come Via Sulis, il centro città sta diventando il giardinetto dei ricchi, forse bisogna fare qualcosa.IMG_20130622_191528

Brutta storia oggi al mercato di Piazza Trento

Oggi, domenica 23 Giugno come ogni domenica dell’anno in piazza Trento si svolge il mercato dell’usato più importante e grande di Cagliari. Come già detto in articoli precedenti da un pò di tempo il mercato è stato preso di mira dalle forze dell’ordine, in particolare la Guardia di Finanza, specialmente per quanto riguarda la vendita di merce contraffatta…specialmente se venduta da commercianti stranieri…già sentita questa?…

Negli ultimi tempi è successo più volte che verso le tredici una pattuglia di GdF facesse visita al mercato in cerca di merci da sequestrare, di persone da portarsi via, per fortuna spesso un rudimentale ma efficace sistema di vedette ha permesso che nessuno si facesse trovare con le dita nella marmellata.

Purtroppo stamattina non è andata così, alle 13 e 30 circa, una pattuglia con a bordo quattro finanzieri è entrata nella piazza del mercato, a questo punto alcune persone hanno accellerato il passo è sono sparite, purtroppo una macchina che era in uscita è stata fermata mentre tentava anch’essa una fuga. Tra urla e zig zag fra i banchi la macchina è stata fermata. A questo punto i finanzieri hanno, con modi non esattamente gentili, fatto presente all’autista di scendere, farsi identificare e successivamente lo hanno portato via scortando la macchina chissà dove. La scena molto triste e trasudante di rabbia è stata seguita da molta gente, un intervento d’aiutoIMG_20130623_132121 era a dir poco difficoltoso…I commenti erano perlopiù di solidarietà al ragazzo portato via.

Speriamo che questa solidarietà aumenti e si trasformi in complicità per evitare di vedere altre scene come quella di oggi.

Nella foto un momento della retata sopra descritta.

News Elmas

Dovrebbe essersi concluso il trasferimento dei migranti da Lampedusa a Elmas. Sembra che i detenuti ora siano 230, richiedenti asilo provenienti dalla Somalia, Eritrea, Mali e Senegal, dovrebbero esserci anche una ventina di donne. Non è chiaro se saranno trattenuti in attesa che facciano la richiesta per l’asilo o se invece fra qualche giorno inizieranno i nuovi trasferimenti verso i centri di identificazione e espulsione del resto d’Italia, o se ancora come accennava la Quaquero la prefettura adibirà una parte dello stabile che ora è CPA a CIE.

elmas

Arrivati 110 prigionieri a Elmas altri 110 in arrivo domani

Come annunciato nei giorni scorsi dalla stampa isolana sono arrivati ieri 110 migranti nel CPA di Elmas e altri 110 arriveranno oggi o domani, tutti provenienti dalla struttura di Lampedusa in sovraffollamento.

Per gestire “l’emergenza” sono stati mobilitati ben ottanta uomini delle forze dell’ordine, una mobilitazione di uomini e mezzi così massiccia è stata predisposta probabilmente per evitare l’ennesima rivolta o fuga dal cpa.

Negli anni scorsi sono state numerose le rivolte e fughe di massa (la più grande e violenta fu quella dell’11 novembre 2011), fino ad arrivare a due distruzioni complete dello stabile con successivo trasferimento dei prigionieri in altre strutture per inagibilità. A questo si somma la complicazione della posizione del cpa, infatti questo è una vecchia caserma riadattata a prigione, è situata all’interno delle strutture dell’aeroporto militare di Elmas, ben recintato e controllato. A questo si aggiunge la totale inavvicinabilità della struttura per salutare i prigionieri, avere contatti o vedere ciò che accade, ma l’altro lato della medaglia di questa location sta nel fatto che quando i prigionieri fuggono l’unica via possibile è l’attraversamento delle piste dell’aeroporto civile di Elmas, poichè alle spalle c’è lo stagno, con il conseguente obbligo da parte delle autorità aeroportuali di bloccare ogni attività in arrivo o partenza fino a che non si raggiunge la sicurezza che nessuno sia sulle piste, quando le fughe sono state di massa l’aeroporto ha interrotto i servizi per diverse ore, causando mezze rivolte fra i passeggeri. Insomma auguriamoci nei prossimi giorni di sentire di grandi ritardi degli aerei in partenza e arrivo da Cagliari.

A margine di questo è interessante riportare le dichiarazioni di alcune figure istituzionali:

La Quaquero, presidente della provincia, si è detta preoccupata che il CPA si trasformi presto in un CIE, e e ha affermato che probabilmente molti dei prigionieri chiederanno l’asilo politico.

Le forze di polizia tramite il loro sindacato, il SIAP, si sono dette molto preoccupate per la gestione dei prigionieri e richiedono più personale.

http://www.siap-polizia.org/uploads/docs/unionesarda-20-6-13100514.pdf

http://www.siap-polizia.org/uploads/docs/sardegna-20-6-13100504.pdf

Riapre il CPA di Elmas

Estate, bonaccia, sbarchi in Sicilia ecco tre degli elementi che hanno portato alla riapertura del lager di Elmas. Da giorni i giornali parlano del sovraffollamento del centro di Lampedusa ed ecco che oggi l’Unione parla di un’immediata riapertura del CPA per imprigionare 200 migranti.

Solo due giorni fa’ era arrivata la notizia, ormai relegata a un trafiletto di cronaca, della morte di sette ragazzi nel canale di Sicilia, altri sono riusciti a salvarsi aggrappandosi alle reti per la pesca dei tonni.

Insomma, ogni anno arriva Giugno e siamo al punto di partenza, viaggi della speranza, morti, arresti, deportazioni e sofferenze di ogni tipo.

Difficile da pensare, ancora più da praticare, bisognerebbe fare qualcosa.

Da L’Unione sarda: Niente più radar militare a Carloforte

Non c’è più Capo Sandalo, nel comune di Carloforte, tra i siti indicati per l’installazione di un radar della Capitaneria di porto.

L’unica nuova installazione ritenuta ora imprescindibile dalla Guardia costiera per il sistema VTS (Vessel Traffic Service) promosso dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per il controllo del traffico marittimo e in funzione anti-inquinamento, è quella dell’Asinara, per il controllo dell’ingente traffico navale nelle Bocche di Bonifacio.

Lo rivelano le associazioni ecologiste Amici delle Terra e Gruppo d’intervento giuridico alla luce di un incontro con il comandante della Direzione marittima di Cagliari, capitano di vascello Vincenzo Di Marco.

“Abbandonata l’ipotesi di Punta Scomunica, respinta formalmente anche dall’Ente Parco nazionale dell’Asinara, la considerazione – sottolineano gli ambientalisti – riguarda adesso il sito dove sono già presenti i ripetitori telefonici e delle Forze dell’ordine, previa riorganizzazione e bonifica ambientale. Previsto, finalmente, il completo ripristino ambientale dei lavori svolti in assenza di autorizzazione a Punta Scomunica”.

Secondo le due associazioni, “un’ulteriore installazione – ritenuta utile, ma non indispensabile – è quella prevista sull’Isola Bocca, nel Golfo di Olbia, in quanto specchio d’acqua con ingente traffico marittimo”.

Il radar inizialmente previsto a Capo Sandalo – oggetto di una forte opposizione popolare – insieme ad altri 14 radar (dei quali due esistenti, a Guardia Vecchia sull’Isola di La Maddalena, e a Capo S. Elia a Cagliari) e inseriti in un unico sistema coordinato da posizionarsi lungo i litorali sardi, “non è più in programma – spiegano Amici della Terra e Gruppo d’intervento giuridico – sia per ragioni finanziarie che per la netta presa di posizione del ministero dell’Ambiente in seguito ai ricorsi inoltrati dalle associazioni ecologiste. Analogamente, la Guardia di Finanza ha comunicato una modifica dell’originario programma con la rinuncia ai siti precedentemente individuati: Capo Sperone a S. Antioco; S.Vittoria-Ischia Ruja a Tresnuraghes; Argentiera a Sassari; Capo Pecora a Fluminimaggiore.

Domenica 16 Giugno 2013

Negata anche l’ultima libertà

Sabato 15 Giugno si è svolto un secondo saluto sotto il carcere, a quindici giorni di distanza da quello del 1 Giugno organizzato in solidarietà con lo sciopero del carrello intrapreso da circa trecento detenuti di Buon Cammino.

A differenza della scorsa volta hanno partecipato più parenti e amici dei prigionieri, contattati tramite i volantinaggi fatti nei giorni di colloqui. Circa una quarantina di persone verso le 19 e 30 ha iniziato così il saluto sul lato destro del carcere, a questo punto si è verificato un fatto veramente triste, sono arrivati di corsa sul camminatoio del muro di cinta  una decina scarsa di secondini che hanno zittito i prigionieri impedendogli di comunicare con il presidio, minacciando probabilmente di ritorsioni. Nel giro di due minuti è così calato il silenzio nel carcere e nel presidio senza che si capisse il perché, solo dopo un pò abbiamo visto i prigionieri che ci indicavano i secondini e la Digos proprio sotto di loro che li controllava a vista, e correva qua e la a guardare chi osava lanciare ugualmente un urlo. Il saluto è andato avanti tra qualche intervento e coro fino a che tristi per la situazione si è deciso di andare a fare il saluto all’altro braccio.buoncammino

Qui forse per meno determinazione dei secondini o più resistenza dei prigionieri le minacce non hanno zittito il braccio che ha interagito per un’ ora con il presidio chiedendo canzoni, lanciando cori e scherzando su caldo e secondini. Verso le nove il presidio si è sciolto.

Ancora una volta i secondini ci hanno dimostrato chi sono, cosa è realmente la prigione e la prigionia, l’annientamento totale della persona. Negare ai prigionieri di parlare a chi li va a trovare è l’espressione repressiva peggiore che si possa attuare, forse solo prima dei pestaggi.

Ancora una volta lo stato dimostra quanto sia pronto ad annientare qualsiasi forma di organizzazione e solidarietà al di fuori di facebook e simili, bastano due presidi, due volantinaggi e un pò di movimento che subito la macchina repressiva entra in funzione, e a proposito di stato proprio oggi (lunedì 17) un suo eminente rappresentante, il sottosegretario alla difesa, aveva in programma un incontro con gli alti vertici di questura e prefettura di Cagliari e successivamente una visita al vecchio carcere di Oristano concludendo la giornata con la partecipazione a un convegno che parli di “nuovo carcere”,  cioè di un nuovo modo di vedere la carcerazione e la riabilitazione dei prigionieri, il tutto solo per indorare una pillola grande come quattro carceri, alta sorveglianza e 41 bis.