Archivi del mese: giugno 2016

Cumiana – Torino, azione antimilitarista

Da informa-azione.info:

Oggi si è provato a interrompere un’esercitazione al poligono militare “Tavernette” di Cumiana violando la zona interdetta e palesandoci a un carabiniere di guardia. Pur non avendo lasciato l’area del poligono gli spari sono continuati! Se, in quanto antimilitaristi, non ci stupisce lo spregio dei militari verso la vita delle popolazioni, interessante comunicare il rischio che queste corrono nel tollerare la presenza militare nel territorio. GLI UNICI STRANIERI GLI SBIRRI SUI SENTIERI!

Vento, fuoco e mare..tutti contro i militari

In questi ultimi due giorni i quotidiani locali riportano notizie quantomeno divertenti. Improbabili complici si sono schierati con gli antimilitaristi sardi.

L’altro giorno la gran calura estiva ha provocato un incendio vicino all’aeroporto di Decimomannu, con il vento le fiamme si sono diffuse anche all’interno della struttura costringendo i militari a mettere in sicurezza una parte dell’aeroporto. Stamattina invece, dentro il porto di Cagliari, un rimorchiatore ha urtato un sobrio yacht  di 46 metri che a sua volta ha dato una notevole “collata” con la prua a una nave da guerra spagnola ormeggiata in questi giorni al molo Ichnusa.

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Contro tutte le frontiere

Contro tutte le frontiere! Libertà per i compas rinchiusi nel Centro di Detenzione Amministativa di Nizza! Liber* tutt*!

Ieri mattina la polizia francese ha sgomberato la vecchia dogana del valico di Fanghetto (Alpi marittime, confine italo-francese sulla statale Cuneo-Col di Tenda-Ventimiglia).

L’edificio era stato occupato sabato scorso durante una giornata di mobilitazione contro le frontiere, in solidarietà ai migranti e contro le infrastrutture nocive che aggrediscono la Valle Roja (in primis il raddoppio del tunnel di Tenda), dove appunto è situata la linea di confine internazionale. Da sabato scorso, dove un tempo le divise controllavano il passaggio di una delle tante frontiere imposte per dividere le popolazioni ed ostacolarne gli spostamenti, l’edificio occupato garantiva accoglienza, libera circolazione e mobilitazione costante contro la frontiera e contro i progetti che vogliono stravolgere in maniera irrimediabile il territorio e la vita della valle. Durante lo sgombero le divise hanno sequestrato nei container adibiti a ufficio d’identificazione gli attivisti che si trovavano sul posto: quelli con carta d’identità francese sono stati rilasciati ieri in mattinata, e dei cinque compas con carta d’identità italiana, quattro sono stati trasferiti al Centro di Detenzione Amministrativa (l’equivalente francese del Cie) di Nizza, mentre una compagna è stata immediatamente espulsa. Una dimostrazione inedita quanto inconfutabile dell’evidenza che la criminalizzazione dei migranti e i campi di concentramento delle democrazie occidentali non possono riguardare solo chi sfugge dalle miserie degli altri continenti, ma sono uno strumento del Potere da contrastare e combattere con ogni mezzo.
Siamo sicuri che i compas “indigeni” ora nel Cie francese sapranno dimostrare bene alle autorità che li tengono reclusi quanto può essere forte e determinata la solidarietà tra sfruttati e ribelli, da qualunque parte del mondo provengano, in qualunque territorio si vengano ad incontrare.
Tra i compas ora reclusi a Nizza ci sono anche Andre e Arturo, compagni nostri di vita, strada e lotte a cui va l’abbraccio di quelle montagne ribelli in cui vivono ed agiscono, ed in cui solo divise e sfruttamento devono sentirsi stranieri.
Rilanciamo l’impegno ad opporsi al disastro sociale e ambientale che lo Stato e il Capitale ci vogliono imporre, diffondiamo iniziative sul territorio perché quest’ennesima trovata della repressione si infranga contro un muro di solidarietà! Continua a leggere

Brescia, blocco dei binari contro la famiglia Beretta. Blocchiamo tutto!

La notte tra il 17 e 18 giugno sulla linea ferroviaria Brescia-Iseo ignoti hanno ostacolato la linea con tronchi, i quali hanno rallentato la circolazione per alcune ore. L’azione è stata rivendicata con uno striscione con su scritto “Beretta complice della guerra e del suo mondo. Frontiere e deportazioni, sabotiamo tutto”. I treni quella notte avevano il compito di portare i turisti alla manifestazione The Floating Piers, la passerella dell’artista Christo. Manifestazione lautamente finanziata dalla famiglia Beretta, multinazionale delle armi, la quale è anche proprietaria dell’isola su cui si è svolta la manifestazione.

Serve un gommista?

Ieri chi passava in via Sant’Alenixedda nelle ore pomeridiane poteva godere della divertente attrattiva di un mezzo della Vitrociset con tutte le ruote a terra.

Pare addirittura, dalle chiacchiere rubate a un bar, che ci fosse una scritta contro le basi militari sulla carrozzeria.

Chi non si ricordasse bene chi diavolo sono i mostri che si celano dietro questa sigla da detersivo si faccia un giro sul loro sito.

http://www.vitrociset.it/tipo-offerta/defence

 

Vivere liberi dalla necessità di fabbricare armi

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Ta Lastima!

da : cagliaripad

Senorbì, a fuoco officina con mezzi polizia

Attentato incendiario nella notte all’interno dell’officina meccanica Automec di Senorbì, che ha la convenzione per la manutenzione dei mezzi, soprattutto furgoni e pullman, delle forze di polizia e dell’esercito.
I malviventi sono entrati in azione prima della 4. Hanno raggiunto l’autofficina al km 20 della Statale 128, hanno tagliato una grata della recinzione e divelto una dell’officina e sono entrati. Una volta all’interno hanno cosparso della benzina dentro il capannone e sono fuggiti. Le fiamme hanno avvolto un furgone Iveco della Polizia penitenziaria, materiale e attrezzature da lavoro.
Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Sanluri che hanno lavorato alcune ore per domare le fiamme. I danni sono ingenti. I carabinieri della Compagnia di Dolianova hanno avviato le indagini per risalire agli autori. Sul posto sarebbe stato trovato un bidone usato per trasportare la benzina.no169-my-fire-walk-with-me-minimal-movie-poster-chungkong-art
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Aumenta ancora il giro d’affari della RWM

Riportiamo qui di seguito un articolo molto interessante pubblicato da Sardiniapost.it sulla crescita continua degli affari della RWM:

Tempi di guerra e di incassi sonanti per l’industria degli armamenti. Non fa eccezione la Rwm Italia Spa, come dimostra il bilancio relativo all’esercizio 2015.

Nell’anno appena trascorso, la società controllata dal colosso tedesco “Rheinmetall” ha, infatti, vistoaumentare del 20% i ricavi provenienti dalla vendita di mine marine e bombe d’aereo. A conti fatti, tondi otto milioni di euro in più in soli dodici mesi. Se infatti, le entrate legate alla vendita di bombe e servizi si erano fermate a 40 milioni di euro nel 2014, nell’anno appena trascorso gli introiti raggiungono i 48 milioni di euro.

Trainati dalle vendite, aumentano anche gli utili, passati dai 2,5 del 2014 ai 4,1 milioni di euro nel 2015. L’ottima salute della Rwm viene certificata anche dai principali indicatori di redditività (Roi, Return on investment, e Ros, Return on sales), superiori di diversi punti percentuali alla media dell’industria manifatturiera italiana. Vale a dire che l’industria degli armamenti genera più denaro – e morti – di qualsiasi altro settore.

Oltre alle novità, una conferma: il principale utilizzatore dei prodotti della Rwm continua ad essere l’Arabia Saudita, che utilizza le bombe della serie Mk confezionate in Sardegna nella guerra dello Yemen. Proprio il continuo invio di armi alla monarchia saudita è valso alla Rwm la ribalta internazionale: nonostante la richiesta di embargo votata dal Parlamento europeo e le sistematiche violazioni dei diritti umani da parte dei sauditi nello Yemen denunciate dalle Nazioni Unite, il governo italiano non ha mai sospeso le autorizzazioni all’export.

Ma oggi le cose potrebbero cambiare. È la stessa Rwm ad ammettere che “a causa dei conflitti in atto in Medio Oriente, in particolare in Siria e Yemen, che vedono coinvolti, tra gli altri l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi, occorre considerare il possibile rischio che le licenze di esportazione verso tali Paesi possano subire ritardi o possibili arresti sulla base delle posizioni che verranno assunte dal governo italiano e dall’Unione Europea”, si legge nella Relazione di gestione per l’anno 2015. Tuttavia, in casa Rheinmetall sembra regnare una certa sicurezza. E non solo perché la flessibilità della struttura organizzativa e specifiche clausole contrattuali consentiranno di limitare i danni in caso di revoca delle autorizzazioni. Il punto è che “non si prevedono rischi né incertezze nel mantenimento di tali autorizzazioni”.

Insomma, più certezze che dubbi. Anche perché il 2015 ha fatto segnare un altro record per la Rwm: nel corso dell’anno appena trascorso, la società ha infatti contratto ordini superiori alle previsioni per un valore di 49,1 milioni di euro. I nuovi contratti si aggiungono a quelli già stipulati, portando il portafoglio ordini a poco meno di 100 milioni di euro (dati al 31 dicembre 2015). I contratti sono così suddivisi: le commesse provenienti da enti governativi italiani ed esteri rappresentano circa il 36% del totale, mentre il rimanente 64% è rappresentato da contratti con importanti società del settore della difesa che agiscono da capicommessa come Burkan Munitions Systems, Raytheon Systems Ltd, Tubitak Sage, Roketsan, Selex, Chemring e Bae Systems.

Archiviato il 2015, pare proprio che il 2016 andrà ancora meglio per la Rwm: nei primi tre mesi dell’anno, infatti, la società ha stipulato contratti per 30 milioni di euro. A cui potrebbero aggiungersi circa 400 Milioni di Euro relativi a un importante contratto pluriennale con un paese estero. La cui identità al momento rimane segreta. Ciò che è chiaro, invece, è che nel 2015 i mercati verso i quali si sono concentrati gli sforzi commerciali in vista di probabili opportunità di contratto sono Francia, Regno Unito, Polonia, Ungheria, Danimarca, Taiwan, Korea del Sud e Vietnam, Thailandia, Malesia, Singapore, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Egitto e Algeria.

D’altra parte, i tedeschi puntano forte sulla Rwm. Nel corso del 2015, gli investimenti realizzati sfiorano i 2,4 milioni di euro. Parola d’ordine: migliorare l’efficenza per far fronte all’incremento dell’attività. Ulteriori 640.000 euro sono stati spesi per acquisire i diritti relativi a tutti i tipi di corpi bomba forniti in passato dalla Samp –  società di armamenti transalpina ormai decaduta-, al Ministero della Difesa Francese. Facile collegare l’investimento alla megacommessa da 225 milioni di euro attribuita alla Rwm Italia Spa dal ministero della Difesa France nel gennaio del 2016. Intanto, attendibili fonti francesi rivelano che una parte della commessa verrà subappaltata a Eurenco, società specializzata in propellenti ed esplosivi creata da Snpe (società di proprietà dello Stato francese) nel 2004 e passata nel 2013 a Giat Industries, holding statale imparentata con il colosso francese degli armamenti Nexter, sempre controllato da Parigi.

Tolti tutti gli obblighi di dimora ai compagni torinesi

E’ di poco fa la notizia che il tribunale del riesame di Torino ha tolto i 12 obblighi di dimora che qualche settimana fa erano stati  dati a compagne e compagni  che da anni vivono e lottano nel capoluogo torinese.

Contro questo ennesimo provvedimento i banditi avevano deciso di rimanere comunque in città, lanciando insieme agli altri compagni una settimana di mobilitazione chiamata NOI NON CE NE ANDIAMO, che culminerà sabato 18 in un corteo in centro città.

Da tutt’Italia la solidarietà è stata tanta, molti compagni si sono recati a Torino per partecipare alle iniziative e sostenere la violazione dei provvedimenti, tante azioni contro i complici di CIE e frontiere sono state fatte in diverse città.

E siamo solo a metà settimana…

SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI

Questo il manifesto diffuso sui muri di Cagliari:

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