Passeggiata DENTRO la base

Stamattina, accompagnati da un fresco vento di maestrale, una settantina di persone si è ritrovata fuori dal cancello del poligono di Teulada di Porto Tramatzu.

Ad aspettarci c’era, come previsto, un nutrito gruppo di forze dell’ordine, di vario tipo e forma: slanciati (non proprio tutti) e casual agenti della digos, eleganti carabinieri, goffi celerini e mimetici soldati, questi ultimi sempre ben dietro le reti. Come annunciato dalla chiamata, alle loro insistenti domande su quale fosse il programma della giornata l’unica risposta datagli è stata: una passeggiata.

Così dopo aver permesso a tutti di arrivare verso mezzogiorno il gruppo si è spostato passeggiando lungo la recinzione della base in direzione della spiaggia, pedinato da fuori e sorvegliato da dentro il poligono. Giunto in spiaggia, che per l’occasione era stata agghindata da numerosi cartelli “divieto d’accesso zona militare limite invalicabile”, il corteo si è spostato verso ovest avvicinandosi al confine della zona militare, che però, proprio in quel punto è mal segnalato così quasi tutti i partecipanti sono immancabilmente finiti dentro la base.

Muovendosi tra stradine, ginestre e cisto, ogni tanto si poteva incontrare un celerino o un digossino che tentava invano di sbarrare la strada, nel giro di pochi minuti diversi gruppi si aggiravano nella prima vallata di territorio militare. Non ci è voluto molto a capire quale fosse la parte della montagna usata come bersaglio per tiri d’arma leggeri, e se ci fosse stato un dubbio le decine di bossoli sul suolo lo hanno tolto. Dopo vari giri i gruppi sono ritornati verso la spiaggia eludendo quasi del tutto i “posti di blocco” degli sbirri. Tornati in territorio demaniale, è stata fatta un’assemblea-pranzo e nel primo pomeriggio tutti sono tornati a casa.

Una poiana di Porto Tramatzu

 

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